Cigno

Grandissima e inconfondibile costellazione estiva, il Cigno domina in realtà anche i cieli boreali per tutto l’autunno sempre più spostata verso ovest. La costellazione del Cigno, che ha la forma di una grande croce, rievoca le sembianze prese da Zeus per sedurre Leda, moglie del re di Sparta, che, per sfuggirgli, si era trasformata in oca. Deneb, il cui nome significa “coda”, è la stella più luminosa della costellazione: insieme a Vega della Lira ed Altair dell’Aquila costituisce il Grande Triangolo Estivo che è il vero punto di riferimento del cielo estivo come Orione lo è per il cielo invernale. Deneb, secondo i dati della missione Hipparcos, si trova a una distanza di 1540 a.l. con un incertezza +/- di circa 200. E’ una mostruosa fornace nucleare e il suo diametro è stimato 200-300 volte quello del Sole: posta al centro del Sistema Solare, sfiorerebbe l’orbita della Terra. In un futuro, non imminente, Deneb si trasformerà in supernova; infatti, esaurito l’idrogeno disponibile nel suo nucleo, è passata a sintetizzare gli elementi più pesanti. All’estremità del braccio lungo della “croce” rispetto a Deneb, o, se preferite, in prossimità del “becco” dell’animale in volo ad ali dispiegate, troviamo una delle stelle doppie più famose del cielo: Albireo, la Beta del Cigno. Il suo contrasto di colori, arancione e blu, è una vera attrazione anche per gli osservatori occasionali. Questione ancora dibattuta è se Albireo è una doppia vera oppure no. La stella più brillante, quella arancione, è a sua volta doppia, al limite dei più grossi strumenti amatoriali in condizioni ideali.

Tra Albireo e la stella Gamma si estende la “Nube del Cigno”, una vasta area allungata della Via Lattea: spazzare questa zona con un qualsiasi strumento significa imbattersi ininterrottamente in ammassi, gruppi di stelle e nebulose di ogni dimensione. L’ammasso aperto M 29 è ben visibile anche al binocolo ma non balza subito all’occhio in quanto lo sfondo è eccezionalmente ricco di stelle: siamo nel cuore della nube del Cigno. M 29 si trova con facilità poco più di 1,5° a sud della brillante Sadr, la Gamma del Cigno. Un altro ammasso stellare aperto è M39, che può essere avvistato anche ad occhio nudo sotto cieli molto bui. E’ una manciata di stelle luccicanti in piena Via Lattea; per rintracciarlo raddoppio la distanza tra Deneb e Sadr dalla parte di Deneb e mi sposto di circa 4° a sinistra. Un’altra coppia di rilievo è Omicron1 e Omicron2, di colore giallastro la prima ed azzurrognolo la seconda; accanto ad Omicron1 una stellina più debole. Per rintracciare la coppia prendo come riferimento la linea che congiunge Sadr a Deneb e mi sposto di circa 5° a destra e di circa 1° a sinistra. La coppia è ben visibile anche ad occhio nudo.

Pillole di astronomia

Che cosa è il meridiano del luogo? È un cerchio immaginario che passa per il punto cardinale Nord, per lo zenit (sopra la nostra testa) e per il punto cardinale Sud dell’osservatore, e indica la linea dove i corpi celesti culminano superiormente, cioè raggiungono la massima altezza sull’orizzonte. Meridies in latino significa mezzogiorno, ed infatti è mezzogiorno quando il Sole passa in meridiano.

Il momento migliore per osservare un astro è proprio quando passa in meridiano: la sua luce è meno disturbata dal passaggio attraverso spessi strati di atmosfera.

M29 e M39: