La Bilancia (o Libra)

La Bilancia, costellazione primaverile, comincia ad essere visibile durante il mese di aprile dopo le 21, molto bassa sull’orizzonte, mentre sta sorgendo. Culmina in meridiano intorno alle 22 a metà giugno e resta visibile in cielo fino a settembre.

Unico oggetto inanimato rappresentato nello zodiaco, la Bilancia è una costellazione antichissima, una delle molte che gli antichi greci ereditarono dai Babilonesi. Reperti mesopotamici risalenti al 2200 a.C. mostrano un sacerdote che tiene in mano una “bilancia della giustizia”, simbolo che è rimasto inalterato fino ad oggi (fig.1). I Greci vedevano in cielo la dea della giustizia (Astraea, la nostra costellazione della Vergine) sostenere proprio una bilancia. In verità, Arato di Soli (III sec. a.C.), parlando della costellazione fa riferimento alle chele del vicino Scorpione e tale abitudine venne ripresa nel tardo medioevo; a riprova di questo i nomi delle due stelle principali sono “Zuben el Genubi, chela meridionale e “Zuben el Schemali”, chela settentrionale. Comunque alla fine lo Scorpione tornò ad avere chele di dimensioni normali e la Bilancia la sua dignità di costellazione indipendente.

La costellazione è posta tra la Vergine e lo Scorpione e possiede due stelle più luminose, Alfa (a) e Beta (ß), che assieme alle meno brillanti Gamma (?) e Sigma (s) formano una figura che assomiglia ad un aquilone un po’ distorto. E’ facile da rintracciare: basta localizzare Spiga della Vergine e Antares dello Scorpione e a metà strada troviamo Alfa Librae.

La stella Alfa, la chela meridionale, è una stella doppia facilmente risolvibile con un modesto binocolo. Le due stelle sono fisicamente legate (hanno la stessa distanza da noi, circa 77 a.l., e condividono il moto nello spazio) ma lo spazio che le separa è circa 5500 UA, un abisso che implica un periodo di rivoluzione di almeno 200.000 anni. La stella Beta, la chela settentrionale, è la più luminosa ed ha un colore poco comune: è stata definita l’unica stella visibile ad occhio nudo di colore verde. Provare per credere!