Pesce Australe

A cura di Giovanna Cozzari

Pesce australe

Il Pesce Australe, costellazione antichissima, si trova a sud dell’Acquario e del Capricorno e ad ovest dello Scultore; non è facile da individuare ad occhio nudo, a causa della debolezza delle componenti che si perdono tra le brume dell’orizzonte. La leggenda greca del Pesce Australe è connessa alla storia di Tifone, l’ultimo dei Titani. Quando gli dei dell’Olimpo sconfissero i Titani, Tifone attaccò ancora l’Olimpo, e Venere per sfuggirgli assunse l’aspetto di un pesce, ricordato in cielo. L’asterismo è dominato dalla splendida stella Fomalhaut, facilmente localizzabile partendo dal “Quadrato di Pegaso”. Basta individuare le due stelle situate sul lato occidentale e scendere in direzione sud di circa 45° (ricordo che 20° sono con ottima approssimazione una spanna vista alla distanza di un braccio teso). Il nome significa la “Bocca del Pesce”, ma la stella è conosciuta anche con altri nomi fra cui “la Solitaria”, proprio a causa della penuria di stelle della plaga celeste dove è situata. Nelle antiche carte celesti è posta nel punto in cui cade il getto d’acqua versato dall’Acquario. Per gli antichi persiani è una delle quattro “stelle reali” assieme ad Aldebaran, Regolo e Antares. Un’ultima curiosità riguardo a  Fomalhaut: attorno alla stella è stato scoperto un grande disco di polveri di forma toroidale e la presenza di almeno un corpo secondario. Praticamente “sotto casa”, ad appena 25 a.l., ci sarebbe un sistema solare in formazione!

Pillole di astronomia

Da “Le stelle e le curiosità del cielo” di Camille Flammarion (1842-1925), famoso astronomo e divulgatore francese, a proposito delle quattro “stelle reali”: “ Queste quattro stelle si trovano press’a poco ad angolo retto l’una rispetto all’altra, dividendo il Cielo in quattro parti quasi eguali. Forse per questa loro distribuzione, oltre che per il loro fulgore, esse vennero anche distinte col nome di stelle reali, e venerate dai Persi (2500 anni av. C.) con quello di quattro guardiani del Cielo. In quei tempi Aldebaran, o l’occhio del Toro, trovavasi all’equinozio di primavera ed era il guardiano dell’Est; Antares, od il cuore dello Scorpione, occupava precisamente il punto equinoziale d’autunno ed era il guardiano dell’Ovest; Regolo, od il cuore del  Leone, era vicinissimo al solstizio d’estate, mentre Fomalhaut, quasi coincideva con l’opposto solstizio invernale, si che, per i Persiani, questa stella era la guardiana del Sud e Regolo del Nord, sempre considerando l’istante del sorgere del Sole nel giorno dell’equinozio primaverile.”