La Pagina Gennaio 2013

Articoli de “La Pagina ” di  Gennaio/2013
Come i Raggi Cosmici potrebbero aver causato le estinzioni di massa delle ere passate
Tonino Scacciafratte
Pres. A.T.A.M.B.

(Seconda ed ultima parte)  Il mese passato abbiamo spiegato che sul nostro pianeta si sono succedute diverse estinzioni di massa con frequenze periodiche, abbiamo anche introdotto alcune nozioni sui Raggi Cosmici e come questi, in dosi elevate, hanno il potere di interferire sulle cellule degli esseri viventi, alterandone le caratteristiche in modo negativo. Vediamo ora in che modo questi due aspetti sono correlati tra loro, secondo una recente teoria di un’equipe di scienziati americani che ne danno una spiegazione tutta astronomica. E’ ampiamente dimostrato che il moto del nostro Sole attorno al centro della Via Lattea segue un percorso ondulato che solleva la nostra stella ora sopra ora sotto il piano del disco galattico per circa 230 anni luce con un periodo di 64 milioni di anni e che insieme alla Via Lattea si sposta in direzione dell’ammasso della Vergine così come indicato dalla freccia nella Fig. 1. Quando il Sistema Solare si sposta sopra il piano galattico (Nord), si trova esposto al fronte d’urto delle particelle cariche dei raggi cosmici extragalattici ad altissime energie e di conseguenza anche la nostra Terra viene investita da un flusso cinque volte maggiore di quando invece si trova dalla parte opposta (Sud). Questa asimmetria sarebbe all’origine delle estinzioni di massa, con un periodo proprio di 64 milioni di anni. Analizzando il diagramma della Fig. 2, risulta davvero stupefacente che ad un picco del flusso dei raggi cosmici che investono la Terra (curva di colore rosso) , corrisponde un picco di diminuzione della biodiversità (curva di colore nero). In definitiva, sostengono questi scienziati, l’aumento dei raggi cosmici induce un periodo di stress agli organismi viventi della durata di qualche milione di anni accrescendo la vulnerabilità della biosfera. Da calcoli statistici se ne deduce che le variazioni intervenute nelle varie ere geologiche sia da attribuire per un buon 50% al flusso dei raggi cosmici extragalattici. Non vorrei comunque creare allarmismi e posso concludere dicendo che attualmente il Sole si trova solo 30 anni luce sopra il disco della Via Lattea e per altri…diciamo 8 milioni di anni possiamo stare tranquilli!.
parliamo delLa Luna

EnricoCostantini

Influenze tra Terra e Luna – La luce riflessa:

Il fenomeno delle maree, coinvolge tutte le grandi strutture fluide del nostro pianeta; il rigonfiamento delle masse oceaniche, dell’atmosfera ed anche del mantello terrestre, costituisce l’effetto più notevole dell’interazione tra Terra e Luna. Pur con esiti più blandi, anche la luce notturna riflessa dal nostro satellite genera interferenze con il mondo vivente. Animali e vegetali, essendosi evoluti in funzione anche dei ritmi circadiani, si sono adattati ad essi cercando di ricavarne i maggiori vantaggi. L’organo della vista si è sviluppato in ogni specie animale in modo proporzionale alle proprie convenienze così che, nella sistematica, distinguiamo gli animali notturni dai diurni. Essi si differenziano per il diverso adattamento evolutivo della retina a saper percepire colori e forme nelle diverse condizioni di illuminazione. Nei rapaci notturni la retina è fornita di una maggiore quantità di “bastoncelli”( le cellule visive capaci di farci distinguere meglio le forme e non i colori); per questi animali è sufficiente una minima quantità di luce per essere efficaci cacciatori.
Nella retina umana sono preponderanti le cellule visive denominate “coni”, capaci di percepire finemente i colori; tramite esse ed in sinergia con il cervello particolarmente evoluto, l’uomo è stato in grado di sviluppare capacità artistiche e sentimentali uniche. Orma nei pressi delle città, il fascino della visione di un paesaggio al chiaro di Luna è falsato dalle luci artificiali, basta però allontanarsi un po’ per ammirarne la suggestione che varia col variare della luminosità della notte in funzione della fase lunare in atto. Le forme, incerte poco prima e poco dopo la Luna nuova, assumono un fascino coinvolgente man mano che si procede verso il plenilunio. Durante questa fase sono ben visibili le ombre degli alberi, delle strutture aeree, la nostra stessa che si stagliano nitide nel chiarore degli oggetti illuminati.
colori prevalenti sono prossimi al bianco e al nero ma se guardiamo attentamente, i tetti delle case o le grandi distese boschive lasciano intravedere una parvenza del loro proprio colore. Se anche le nuvole poi, partecipano a questo gioco, l’immagine può divenire emozionante e galeotta.- Belli scherzi ci fa la Luna!- Anche i vegetali possono essere influenzati dalla luce notturna. Il foto tropismo si accentua nelle notti di Luna piena come è logico che sia, così è anche per la crescita delle piante poiché sembra che in quelle notti le radici siano maggiormente spinte ad assumere sostanze dal terreno, ma questi fenomeni assumono significati marginali. La cultura tradizionale assegna alla Luna ulteriori effetti sui viventi e sui fenomeni terrestri, i quali, proiettati su scala mondiale, non risultano convalidati dalla sperimentazione scientifica.

Una soffitta sull’Universo

Michela Pasqualetti

Composti da gas?
Ma senza terra? Proprio così giovane amico! Giove ha un diametro dieci volte quello della Terra e sembra una vera stella brillante a causa di questa sua elevata dimensione. Sembra molto colorato a causa di gruppi di nuvole rossastre che viaggiano a grande velocità attraverso un’atmosfera molto densa composta da cristalli ghiacciati di acqua, ammoniaca, idrogeno ed elio. Guarda tu stesso… E’ vero! Sembra che indossi un pigiama a righe! Un pigiama! Bella questa!
Sotto il pigiama però non c’è un corpo solido, ma al 90% è come un immenso oceano che copre il pianeta di idrogeno liquido ed elio. Solo al centro c’è un piccolo nucleo roccioso grande più o meno come il nostro pianeta. Sempre osservando Giove potrai notare una grande macchia rossa: è la sommità di una gigantesca perturbazione ciclonica così grande che potrebbe starci due volte la Terra e che dura da almeno trecento anni! Trecento anni? Ma è un periodo lunghissimo! Sai… a volte quando mi parli di numeri così grandi mi sembra un concetto al di fuori della mente dell’uomo, se ci pensi è incredibile come il progresso e la ricerca ci abbiano portato a sapere cosa c’era miliardi di anni fa, di cosa sono fatti corpi nell’universo a distanze “stratosferiche”, di approdare addirittura sulla Luna! Ma… tornando al tema della serata, prima hai nominato anche Saturno, non è quello con gli anelli intorno? Di cosa sono fatti? La struttura del nostro “amico con la cinta” è simile a quella di Giove, anche lui quando si avvicina alla Terra diventa più luminoso della maggior parte delle stelle, ma anche indistinto e difficile da rintracciare quando si allontana. Pensa che quando lo osservò Galileo e si accorse di qualcosa di strano intorno a Saturno, lo disegnò con qualcosa di simile ai due manici di una tazza! Ah ah ah! E’ vero, se uno lo guarda di profilo sembra abbia le orecchie!!
Gli anelli si vedono di taglio dalla Terra ad intervalli pari a circa la metà del periodo orbitale di Saturno, che è di circa 29,5 anni, mentre si possono ammirare in tutto il suo splendore quando sono visibili di fronte. Divisi in sette fasce, sono anelli planetari, ovvero formati da polveri e da altre piccolissime particelle che orbitano intorno a un pianeta formando un disco piatto.Ma hanno dei nomi?In realtà no, ma tra i sette principali ce ne sono tre più brillanti e sono chiamati A,B e C.Saturno è proprio bello come pianeta da osservare! Ha anche lui le lune come Giove?Sì, anche il nostro secondo gigante gassoso, ti dico solo che può contenere circa 740 volte la Terra, ha circa cinquanta satelliti naturali anche se è difficile stabilirlo precisamente poiché, tecnicamente, anche tutti i piccoli corpi ghiacciati che compongono gli anelli di Saturno, sarebbero da considerare satelliti. Certo è che il più famoso ed interessante di essi è Titano, il secondo in grandezza, dopo Ganimede, dei satelliti del sistema solare, con una densa atmosfera di azoto e metano. Pensa: è addirittura più grande dei pianeti Mercurio e Plutone! Povero Plutone! Un mini pianeta ghiacciato! Ancora una cosa su Saturno… un mio amico a scuola mi ha detto che può galleggiare, è vero o mi stava prendendo in giro? No no caro Leo, ti ha detto la verità.
Essendo composto da liquidi e gas ed avendo solo un piccolo nucleo roccioso al centro, è così leggero che se ci fosse un oceano abbastanza grande da contenerlo, vi galleggerebbe!