Volpetta

A cura di Giovanna Cozzari

La Volpetta e la Freccia

La Volpetta o Volpecula è facile da individuare posta com’è tra Albireo, nel Cigno, e Altair, la stella più luminosa dell’Aquila. E’ una minuscola costellazione (fig.1) la cui disposizione delle stelle ricorda effettivamente quanto è richiamato dal nome. Possiamo facilmente immaginare una freccia la cui punta è costituita dalle stelle eta (η) e gamma (γ), mentre la coda è disegnata dal triangolo acuto costituito dalle alfa (α), beta (β) e delta (δ). Ci sono numerosi riferimenti mitologici riguardo alla Freccia: viene vista come l’arma con cui Apollo uccise i Ciclopi oppure il dardo con cui Cupido fece innamorare lo stesso Apollo della dea Dafne o ancora la freccia con cui Ercole uccise l’Aquila che Giove gli aveva aizzato contro. Vero gioiello della costellazione è l’ammasso globulare M71, facilissimo da rintracciare, appena a sud del punto medio della linea che congiunge gamma e delta Sagittae: al binocolo appare come una massa nebbiosa non particolarmente appariscente.

La Volpetta (fig.2) è il disordinato gruppo di stelle tra la Freccia e il confine meridionale del Cigno. Fu creata di punto in bianco da Hevelius alla fine del XVII secolo per tappare un buco tra il Cigno a nord e la Freccia a sud. Il gruppo principale di stelle della Volpetta è costituito da un triangolo ottusangolo con la stella alfa (α) che si trova a circa 3° (dimensione del pollice a braccio teso) a sud di Albireo (la famosa doppia colorata del Cigno), al vertice ottuso. Questo triangolo individua la parte occidentale della costellazione che si proietta nella parte più densa della Via Lattea. Il resto della costellazione, un vero e proprio “tappeto di stelle” se lo si osserva con un binocolo, si estende prevalentemente ad est di questo triangolo. Seguendo la linea Albireo e alfa Volpeculae, ad una distanza di circa una volta e mezza quella tra questi due astri, si giunge ad un ammasso stellare, i cui componenti sono vicini solo prospetticamente, chiamato “ammasso di Brocchi” o “attaccapanni”: sei astri quasi perfettamente allineati formano la barra e altre quattro stelle luminose il gancio (fig.3). E’ un oggetto bellissimo visto attraverso un binocolo dove la sua forma appare però rovesciata. Per rintracciare invece l’altro splendido oggetto della Volpetta M27 o nebulosa Dumbbell o “manubrio” potete partire dalla stella gamma Sagittae e spostarvi verso nord di circa tre gradi. Attraverso un binocolo 7×50 mm appare simile ad una macchia nebbiosa situata in un campo scintillante ricchissimo di stelle e stelline.

Fig. 3- Ammasso “Attaccapanni”

 

 

M27 – Antonio Vagnozzi

M71 – Antonio Vagnozzi